Thursday, December 9, 2010

Il Vicepresidente

Lo vedo in fondo al corridoio. Alto con i capelli grigi di un uomo giovane. La mano abbronzata si tende, la vedo dopo il grigio metallo dei suoi occhi. Rughe di sole e di montagna. Sportivo ma dai modi gentilissimi. Niente laptop ma un quaderno blu quelli con l'elastico elegante che li tiene chiusi. Si vede che la giacca non e' il suo abbigliamento usuale. I modi sono affascinanti e non posso non reagire a mia volta. Connessione la sentiamo entrambi. E' inconsueto per me che tendo di preferenza a non mescolare il personale con gli affari.E' una piccola ditta che e' stata recentemente riacquistata da una piu' grande con la speranza di avere una chance a questo businness emergente. Non posso non farmi prendere dalle sue parole. la qualita' della vita, che e' troppo breve dice e poi la liberta'. Cosi da NYC si e' spostato in Utah, perche'  e' a cinque minuti dai campi da sci. Tutti appassionati in famiglia. E li si sente libero mi dice.Utah e' proprio una scelta afferma la mia voce quasi istintivamente. E che nel piccolo paesino dove vive conosce tutti e la natura e la liberta',  e sento la pausa nella sua voce  e gli occhi nei miei, e' spettacolare. Capisco che se ripetessi io la stessa frase non sarei credibile. Il grigio dei suoi occhi si accende e immagino rughe delle mani intorno ad una racchetta da sci o una corda da montagna. Quando lo chiamo sul cellulare, un numero di Austin, risponde la segreteria, una voce di bambina dice che il suo babbo non c'e' e di lasciare un messaggio. mi parla di Susi al telefono in un'altra occasione, che ha vent'anni adesso. Quel messaggio lo ha registrato per un evento speciale, 15 anni fa e non non si sarebbe potuto cambiare per niente al mondo.
L'altro ieri ricevo una lettera di carta quella bella, con un biglietto e una cartolina incollata sopra. Sono le montagne. Le sue. Il biglietto e' scritto a mano e le parole hanno poco poco di affari e tanto tanto di vita. Non so se comprero' questo prodotto alla fine. Ma so che il numero di telefono lo tengo. "Mark let's go for a drink" ho un figlio e storie che nemmeno immagini. Come le mie montagne mi dice? Sorrido annuendo.