Tuesday, August 21, 2012

Per l'aeroporto

E' successo per caso. Pensava fosse il numero della limo ma invece qualcosa era cambiato. Come succede spesso qui . La voce che ripose non era locale. E non era la solita. Poi le disse che era nata in Islanda. Lo stato che aveva fatto bancarotta, aveva pensato. Offriamo shared rides per l'aeroporto. costano meno. La voce era squillante, invitante per essere islandese.  Non pote' pero' non sentire quel senso di scetticismo. Le cose cheap e buone erano davvero poche e quella aveva una buona probabilita' di non esserlo. Pero' l'idea di fare qualcosa di diverso lo attirava. Dopotutto era diventata noiosa quella macchina nera e grande che lo veniva a prendere solitamente e nella quale affondava comodamente, nel silenzio rotto solo dal rumore sordo e attenuato della strada e dall'aria condizionata. Telefonava in genere. Lunghe telefonate. Quelle da prima-aeroporto, di prima-viaggio. Di convenienza. Disse di si quindi. la voce  gentile arrangio' tutto con cortesia. I numeri di conferma per l'andata e il ritorno li aveva scritti su di un postit giallo, troppo piccolo per contenerli tutti ma che era della dimensione giusta per il suo portafoglio.
L'autista arrrivo' in anticipo su di un van a sette posti. La puntualita' faceva sempre piacere. Lo accolse con un sorriso, ma di quelli buoni che non sembrava che poi uno dovesse dargli la mancia per forza. I sedili del van erano spartani ma comodi. Rick, cosi si chiamava l'autista, aveva la sua eta' avanzata ma sembrava arzillo. Con due occhi azzurri da ragazzino. Non parlava di solito ai conducenti. Non per scelta veramente, ma capitava sempre cosi. Ognuno giocava il suo ruolo, lui quello di passeggero, che se ne sta per i fatti suoi. Aveva sempre qualcosa da fare del resto. Alla peggio telefonava. Rick pero' non era il solito autista. Era uno di quelli che non doveva sbarcare il lunario con una moglie e tre figli a casa. Lui guidava per non annoiarsi. Fu il telefono che stimolo' il suo primo commento. Ah si l'ho preso anche io ma certo che ci sono delle cose che potrebbero essere migliorate. Alzo' gli occhi dal piccolo schermo incuriosito. Non sai mai dove trovi le goccie di saggezza. Lo guardo' per ascoltare. Si, coninuo', io vorrei una cosa semplice che si adattasse alla situazione, per esempio in macchina non posso giocare con le dita per fare un numero e la voce deve essere riconosciuta perfettamente altrimenti uno come fa. Gia' Rick ha ragione e cosi  racconta che va nei negozi a informarsi e a provare, con quegli occhi azzurri voraci di imparare, e si fa una sua opinione su quello che va e non va. E magari ci investe. E poi racconta di quando negli anni 50 li non c'era la marina ancora e che una volta un uragano ha spazzato tutto che poi c'hanno fatto anche un film ed era stato proprio cosi come lo avevano filmato.  Rick l'autista, e' piu vivo di un sacco di gente immensamente piu' giovane fuori. Uno con le sue opinioni, che ti racconta per sapere che ne pensi. Genuinamente.
Quell'entusiasmo non sono mica bruscolini. Te lo porti dentro tutta la vita.Quaranta minuti volano velocissimi con il telefono che sta li' in un angolo, inutile per una buona volta. Si questo viaggio iniza bene.

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