Thursday, November 25, 2010

Fiorellino e Fiorellina

Un fiorellino era in un campo tutto solo. Pensava e pensava e pensava. Aveva un solo pensiero quello del suo amore per una fiorellina che aveva visto una volta sola un po' di tempo prima e a cui aveva rivolto un sorriso grande come il mondo. E il fiorellino da quel giorno era disperato, passava il suo tempo a tirare i suoi petali, "M'ama, non m'ama" diceva e alla fine rimaneva tutto nudo, solo con il calice e il polline in testa, e doveva aspettare dei giorni infreddolito che i petali ricrescessero per strapparli ancora.
Un bel mattino il vento ritorno' e una fiorellina bellissima cadde vicino a lui. Lui la guardava. Era lei! era proprio lei, caduta dal cielo, da un mazzo che si sarebbe perso in qualche occasione, in un matrimonio, o un evento importante, e il caso, la fortuna o il desitno aveva fatto proprio in modo che lei cadesse li in quel campo vicino a lui vicino. Abbastanza per vederla, troppo lontano per anche sfiorarla. Il fiorellino era un bel fiorellino erto su se stesso e fiero di essere tale. Non si era mai piegato fino ad allora, mai. Aveva sentito tante storie sui fiorellini che si piegano e che poi muoiono o si ammalano. Aveva il terrore di piegarsi. Da sempre. Il cuore batte' forte. La fiorellina sorrideva con i petali aperti che si confondevano nel verde dell'erba. Il cuore del fiorellino batteva che sembrava un tamburo scatenato. E senza neanche pensare ma solo sentendo si piego'.  Si piego' fino alla fiorellina, fino ai suoi petali, fino al suo polline che senti' posarsi su di lui. Una voce rompeva quel silenzio di campo di primavera che li avvolgeva. "Ti vengo a prendere" sussurrava il fiorellino a quei bei petali della fiorellina. "ti vengo a prendere". La strinse. Infine e la porto a se'. Fece spazio nella sua terra e nelle sue radici. La lascio' crescere e nutrirsi di cio' che si nutriva lui. Sono ancora li' quei due fiorellini che cantano e ridono insieme quando il vento li attraversa.